Lavanda


Lavandula L. 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a spiga
Il nome comune "lavanda" con il quale siamo abituati a chiamare queste piante (ma anche quello scientifico Lavandula) è stato recepito nella lingua italiana dal gerundio latino del verbo "lavare" ( lavandus, lavanda, lavandum = che deve essere lavato) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell'antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo
Le specie di questo genere hanno un portamento arbustivo, sono fortemente aromatiche.
Le radici sono perlopiù legnose.
I fusti in genere sono eretti e ramificati oppure semplici; non sono rigidi con cortecce bruno-rossastre oppure sempreverdi.
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto; spesso si trovano fascicolate alla base della pianta. Le foglie sono colorate di verde cinereo. La lamina può essere intera lineare, lanceolata o pennatifida/pennatosetta.
Le infiorescenze sono terminali con i fiori raggruppati in sottili spighe tirsoidi alla fine di lunghi scapi. Nell'infiorescenza sono presenti delle bratteepersistenti a volte anche colorate e disposte in modo opposto o a spirale; mentre le bratteole sono minute o assenti. Il numero dei fiori disposti a verticilli varia da 2 a 10 oppure uno solo ma in questo caso senza bratteole. I fiori sono sessili o pedicellati.

I fiori sono ermafroditizigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice sono a 5 parti).




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